senza te non posso stare in napoletano
Nel dizionario napoletano - italiano puoi trovare frasi con traduzioni, esempi, pronuncia e immagini. Limitati a fare quello che sai fare, non pronunciarti, non intervenire, non interferire in cose di cui non sei esperto! Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 3 dic 2020 alle 22:06. Questa l'hai sparata grossa! Come no! Dicesi Stare una cosa tieneme ca te tengo di cosa che tentenni, barcolli, stia male in piedi o accenni di cadere. Voce d'incitamento ai cani perché mordano o prendano la preda. Un subalterno rimprovera il proprio superiore. (Gli sta benissino! (Detto con ironia a persona che - non gradita, non aspettata - sopraggiunge) Benvenuto, ci mancavi solo tu! Un debito grosso più grande ne copre uno vecchio. Fai veloce, senza perdere troppo tempo. Monete d'oro, nel gergo dell'antica camorra. Per singolare analogia, la pratica del votta-votta si riscontra anche in Giappone durante il. Pagare, scontare il fio, sopportare le dure conseguenze. Qui si gioca a scaricabarile, ognuno elude le proprie responsabilità . Senza di te non posso stare perché tu m’appartieni – è già una dichiarazione di guerra, una serie di parole che nell’immaginario virile dovrebbero rendere una donna orgogliosa e fiera invece che terrorizzarla e indurla a fuggire lontano lontano in un pianeta dal nome sconosciuto. Non c'è più niente da fare, sono rimasto totalmente e definitivamente fregato. Sta cosa ccà me fa jí 'nfreva, questa cosa qui non la posso proprio sopportare, mi fa salire la rabbia alla testa. ' Apicella racconta un aneddoto riferito a questo modo di dire: Uno. Vacillare, camminare barcollando, come un ubriaco. 'E guagliune d' 'a guainella. Di nascosto, senza dare nell'occhio, segretamente, molto segretamente. C'era anche chi lo usava come fazzoletto da tasca al posto del piccolo fazzoletto bianco. Es. "[...] detta così dai Napoletani per i suoi tratti bizantini. Essere accidiosi e non sforzarsi neppure di aiutare un amico in difficoltà . Nel lontano passato il fuoco per la cottura dei cibi era acceso servendosi di uno strumento d'acciaio chiamato. Agire in modo ambiguo, subdolo, manovrando copertamente con dissimulata scaltrezza per procurarsi un utile disonesto, illecito. Chiudere un argomento, mettere da parte, smetterla con le teorie. Prendere un abbaglio, una svista incredibile. Urtarsi, pigiarsi tumultuoso di corpi in un serrato affollamento, uno degli aspetti caratterizzanti, in passato, della Festa di Piedigrotta. Rucchiello: strumento da incannare la seta, Rocchetto. Se non sai fare una cosa, se non sei esperto, fatti da parte e non creare problemi. Citato in Mineco Piccinni (Domenico Piccinni). Giornata in cui gli affari vanno a rilento, di scarsi guadagni. Es: Fantasticare, costruire castelli in aria. Poveri e senza istruzione attendevano nell'atrio del tribunale qualche pastore della provincia di Campobasso o montanari dell'Abruzzo e, conducendoli in giro per le sale del Palazzo di Giustizia, li attiravano col miraggio dell'impunitÃ. Dire una parola pungente, di critica, di rimprovero ed accompagnarla immediatamente, per attenuarne l'effetto, ad un'altra dolce, carezzevole, amichevole. Tu per me sei tutto. Chi su commissione di altre persone si interessa del disbrigo di pratiche legali, burocratiche, amministrative e simili. Di conseguenza, non può e non deve essere mai impiegato, in un normale contesto comunicativo, per riferirsi in modo neutro all'omosessualità . Al. 3 modi gentili a napoli per dire non ho voglia: – Si, po’ vrimm – Si, po’ te faccij sapé – Si, po’ c’iorganizzam (Aforismi napoletani) Antico gioco infantile: si giocava appendendo di nascosto alle spalle di un compagno un cartoncino con una scritta derisoria, canzonatoria. I titoli di credito da riscuotere obbligatoriamente ed indilazionabilmente venivano in gran parte inoltrati a Besançon. In forma corrente: Mena': gettare, lanciare, buttare. Così viene definito con ironia chi per stupidità , arroganza, per smisurata, illimitata autostima sia convinto di poter fare tutto da solo, di non aver mai bisogno dell'aiuto o del consiglio di nessuno. "Fa' ll'opera d'e pupe": scatenare un putiferio. Citato in Antonio Altamura, Francesco D'Ascoli. Il tipo che "insiste", lo spavaldo, il prepotente. Veri e propri fiocchi di neve, raccolta, accumulata, sotterrata in sacchi nella stagione invernale e dissotterrata in quella estiva, per essere offerta in vendita, mista a vino cotto (bollito con zucchero) che veniva preparato in autunno e conservato in bottiglia. Gassosa venduta in una bottiglietta bianca dotata di un particolare sistema di chiusura dall'interno della bottiglia stessa: a fungere da tappo era una pallina contenuta all'interno della bottiglia; la pallina, spinta in alto dall'anidride carbonica, si incastrava presso l'uscita della bottiglia, tappandola. Sfuggire ad un pericolo, scamparne incolumi avendone avuto sentore, come un topo che riesca a portarsi via l'esca senza farsi catturare nella trappola. Per un'ulteriore possibile interpretazione, si veda. Un velato accenno. Più in generale si dice di cose che vanno o vengono fatte alla rovescia. traduzioni stare. Rassegnarsi. Il funaio o funaiolo avvolgeva con le mani la canapa indietreggiando man mano che sotto le sue mani la fune prendeva forma. Comportarsi in modo stucchevole. napoletano non in napoletano Dizionario italiano-napoletano. Ordine di arresto impartito al cavallo dal cocchiere o dal carrettiere. Bevanda particolarmente gustosa e piacevole. Siamo sì in una situazione molto difficile, ma non irreparabile. Cosi mi devo arrangiare come posso, ... Proprio su questi vedo Luca eccitarsi sempre di piu', tanto che si tocca il bozzo da sopra i pantaloni senza pudore (a dir al verita' anch'io ho preso a massaggiarmi le mammelle e le cosce, ... "No. Pentecoste. (Con) tutto il coraggio e la risolutezza. Es. Riferito ad una donna ancora molto seducente, molto bella, seppure di una bellezza un po' autunnale, un po' sfiorita, fanée. Queste sono cose da pazzi (talmente fuori dalla norma che sarebbe il caso di giocare al. Tipo poco raccomandabile, losco; canaglia, malvivente, avanzo di galera, tipo patibolare, pendaglio da forca. Dubito che duri! Citato in Chiara Gily e Micol Brusaferro. Spolmonarsi a furia di ripetere inutilmente le stesse cose. Le cose vanno irrimediabilmente male. Ingiunzione perentoria di andarsene a quel paese... Il meglio del meglio e, in senso antifrastico, il peggio. Modo affettuoso, vezzeggiativo di chiamare un bambino. Non avere cervello, essere completamente stupidi. In senso lato: affrettatevi a concludere il lavoro perché il tempo per portarlo a termine sta per scadere. Non puoi sfruttarmi come uno schiavo. E poi che si fa? Ho appena creato questa pagina per mettere tutto ció che mi rappresenta di più Giro di frasi giocoso per rimproverare, canzonandolo, chi agisce o pensa da sprovveduto: Ma ti vuoi svegliare un po' fessacchiotto che non sei altro? Dicesi di persona testarda, che finisce per rovinarsi da solo. Riferito a chi compie cattive azioni senza volersene assumere la responsabilità . Arrivederci (congedandosi da più persone, o da una persona con un più formale Voi di cortesia). Una brigata di ragazzini, scugnizzi; una comitiva di perdigiorno. Per il cibo. Espressione riferita ad una persona completamente priva di scrupoli e di senso morale. Non fare niente senza riflettere, valuta prima esattamente la situazione e le tue reali possibilità . Il così sunnominato Conte di Poggioreale è chiunque si dia vanto e vada propalando di discendere da una nobile stirpe mai esistita. Ecco quindi una collezione di frasi d’amore in napoletano accompagnate dalla traduzione in italiano che ci aiuteranno ad esprimere i nostri sentimenti verso la persona che amiamo. Pics Metti nelle Preferite . à stato smascherato, si è scoperto che è un imbroglione. Locuzione che descrive una donna sciatta, volgare, sguaita, sfacciata che per di più non fa mistero alcuno delle sue poco invidiabili doti, ostentandole anzi apertamente. Giocando sul doppio significato del verbo. Una situazione o una persona angoscianti. Si dice â talvolta con ironia â di persona con molti corteggiatori o di negozi o studi con molta clientela. à 'na chiaveca: è (una persona, una cosa) spregevole; e se è proprio spregevole senza residui, senza eccezione, allo stato puro allora: (una persona, una cosa). ); per manifestare soddisfazione â come per una rivalsa desiderata e finalmente ottenuta â alla vista delle gravi difficoltà , dei guai in cui è incappato chi ci ha fatto un torto o è solito agisce con scorrettezza, cattiveria. Ammore perduto, ì t’ero truvato, nun aggio saputo tenerte cu mme. Stu cafè è 'na chiavica: questo caffè è assolutamente imbevibile. Mescolanza disordinata di cose, insieme di cose riunite senza criterio, confusione. Riempirsi lo stomaco, farsi una scorpacciata, rimpinzarsi, satollarsi ben bene. Questa spiegazione è di Francesco D'Ascoli. Mi sai comprare e mi sai vendere e io sono pazzo per te. Tirare fuori, rivelare, dare infine la stura a tutto quello che ci si è tenuto dentro, tacendo, per molto tempo. Per procurarsi di che vivere. Il male â perfettamente immaginario e strategico â di dindò è il male da cui è colto indefettibilmente lo scansafatiche quando si concretizza il pericolo di dover lavorare o di doversi sobbarcare una lavoro non gradito. Nel gioco del tressette è la carta che ha il valore più grande. Stai int’ a me. Chi vuole male a questo amore prima soffre e dopo muore. (Stare) come il quattro di bastoni. Ma dove mai potrei riuscire a trovare, ottenere, procurarmi questa cosa? Fallisce, fa cilecca, manca il suo obiettivo. Femminile di Don (Dominus, Signore), appellativo onorifico con cui ci si rivolge in modo riguardoso a persone che godono di grande prestigio. Ben altrimenti duro e canzonatorio, tuttavia, il senso della locuzione: definire, apostrofare qualcuno con questa espressione, significa dirgli che è, al tempo stesso, un asino e un bue, e cioè dargli, in un'unica soluzione, dell'ignorante e del cornuto. Si dice di un religioso la cui vocazione non sembra autentica. Passare la casa (o qualsiasi altra cosa) al setaccio, cercare, frugare, rovistare con la massima accuratezza. à nell'aria, si sente nell'aria, si avverte. Sì a stella chiù bella. Si dice con ironia di chi allestisce grandi preparativi per poi ottenere scarsi risultati. Dare l'impressione di essere ricchi, ma in realtà non avere il becco di un quattrino. Ritirarsi dall'attività lavorativa per raggiunti limiti di età , oppure, aver esaurito il desiderio sessuale per raggiunti limiti di età . L'umidità delle castagne deforma e affloscia il cartoccio che in più si tinge di macchie scure: Una donna priva di grazia e di bellezza. Si invocano così, nello sconforto, Dio e la Madonna, come ad implorarne l'intervento, quando si attraversa un momento particolarmente difficile. Bene, ora ritorniamo a discutere dell'argomento principale, dell'argomento che ci interessa. 1. L'espressione era anche impiegata come insulto rivolto ad una donna., Donna da nulla, elevata a riputazione, Trecca. Non sono disposto a dimenticare ed alla prima occasione mi vendicherò. Origliare dappertutto per scoprire segreti. Discussione molto animata su argomenti futili. La spiegazione è in Zazzera, Citato in Tommaso Pironti, 'O Lupommenaro d. Si veda, più dettagliatamente alla lettera F: Figura di furfante tramandata da un'antica tradizione popolare. Giovane che si è messo su una brutta china, incline a commettere azioni deplorevoli. Morire mentre si sta svolgendo il proprio lavoro, si sta compiendo il proprio dovere. Locuzione proverbiale: prendere provvedimenti, porre rimedio quando è ormai tardi. Più nulla da dare o da avere. Essere al colmo della felicità , essere al settimo cielo. Citato in Isa Rampone Chinni e Tina Palumbo De Gregorio. E per di più, come se già non bastasse, per rincarare la dose: al danno, già grave, viene inflitta, per superare la misura, un altro danno, una beffa ancora più grave, insopportabile. Ozioso. L'espressione è riferita a un persona che rinvia a lungo i pagamenti. Non ti ho amato da subito, ma ho sempre avuto bisogno di te. Citato, con lezione leggermente diversa, in, Per gli aspetti connessi al culto delle anime del Purgatorio si veda Cimitero delle Fontanelle, sezione: Il culto delle anime. Tutto è finito, non c'è più niente da fare, non c'è più speranza. Me sà accattà e me sai vennere e io vac’ o pazz’ pe ttè. ('. Cesto per la raccolta dell'uva fabbricato a forma di cono capovolto con al vertice una punta di legno ('o muzzóne) che, conficcata nel terreno, lo teneva in piedi. Impedire che qualcosa si sappia, si divulghi. Tutto finisce a tavola con un pranzo; cioè senza prender veramente le cose sul serio. Preparazione gastronomica che si ottiene soffriggendo in padella olio con aglio e peperoncino, si aggiunge acqua e si lascia bollire. Non potevo immaginare che una carezza potesse abbattere tutte le mie paure, ma tu le hai cancellate con un solo tocco. Improvviso, breve, fortissimo temporale estivo. Refuso, in realtà : assa = ((l)assa): lascia. Si dice a chi pontifica enunciando le più. Se il napoletano e' una lingua allore, come tale, esige la stessa dignita' data all'italiano. "Imprecazione che non dice nulla, ma che lascia sottintendere la taciuta causa che l'ha provocata. Giovedì grasso, giorno in cui ci si mangiano molti. Antica espressione: E adesso cosa si può fare? Corrisponde al numero 6 della smorfia napoletana. Ma stai scherzando? Il lettore li riconoscerà, per quella loro filosofia inconfondibile, per il modo tutto napoletano di prendersi gioco delle amarezze e delle brutture anche se non le si sottovalutano. Fà ' quacquariéllo: burlare. Il fuoriclasse degli avari: spietato anche verso sé stesso, è del tutto inutile sperarne il sia pur minimo gesto di generosità . Desiderare l'irrealizzabile, l'impossibile. Non farti travolgere dalle difficoltà e non lasciare che le cose precipitino. Lavorare duramente, sgobbare. à un progetto, una realtà disastrosa. Si dice ironicamente di qualcosa, come un contenitore, un recipiente, un locale completamente vuoti. L'onnipresente , l'intrigante, l'invadente, il pettegolo. Pittà ': Dipingere, pitturare, imbiancare; descrivere con esattezza. Fannullone. Avere una moglie tutt'altro che formosa e procace, essere sposati ad una donna magrissima, scarna. Nessuno può considerarsi assoluto padrone della propria sorte rimessa com'è alla volontà di una Forza superiore. Cicchignacco è il nome con cui veniva venduto sulle bancarelle il «diavoletto di. Citato e spiegato in Mondadori, Meridiani, p. 1008. Arrivederci (congedandosi da una persona). Si può voler bene a tante persone, ma l’amore Ninnè… l’ammor è n’ata cos! Eccelle incontrastato nella sua sola autentica dote: le inesauribili, vacue e inconcludenti chiacchiere. La definizione è in Zazzera. Una fazzoletto colorato di formato grande che si usava per avvolgervi di tutto: dai prodotti agricoli ai generi acquistati nei negozi o i piatti che contenevano il cibo dei braccianti. Dedicarsi ad un'opera interamente, meticolosamente, con ininterrotta assiduità . Provaci con chi ancora non ti conosce, con me affari non ne fai più. La definizione è in Zazzera. Chi vuole male a questo amore prima soffre e dopo muore. Presso la Colonna il creditore insolvente dichiarava pubblicamente di voler cedere ai creditori i propri beni, facendo, secondo un'espressione popolare. Mi vedo in una situazione disperata, senza via d'uscita. Allo stesso modo fare l'arte del sole vuol dire trascorrere l'intera vita in piacevole ozio, mai offuscati, affrancati per sempre dal peso di gravami, intralci, difficoltà ; in piena beatitudine, solo dediti al lieto e spensierato godimento dei piaceri. Parlare non esplicitamente, ma in modo figurato, allusivo, metaforico, cauto. â I, (Fradicia: marcia, marcita). ‘Nnammurate cume a me, uno solo c’e ne sta. Sei talmente sfortunato, tutto ti va così male, che hai bisogno di farti impartire una benedizione, e una benedizione particolarmente efficace. Arrivare troppo tardi, a cose ormai fatte. ‘O ssaje comm fà ‘o core quann s’è annammurato? Si riferisce ad una bacinella che usavano i barbieri. Telefono, nel gergo della malavita antica. La locuzione è ancora in uso in alcune città della Campania. Chi per inclinazione ed abilità innate pratica abitualmente l', Pettegolezzo, parlottio, chiacchiericcio segreto, confabulazione, mormorazione; il macchinare, l'orchestrare, il concertare copertamente progetti malevoli. Un'inezia in un'enormità , una goccia nel mare. Essere eccessivamente pignolo; cercare pretesti, sottilizzare, cavillare, cercare il pelo nell'uovo. Sottolineare, far valere, ribadire di fronte alla persona con cui si viene a diverbio il proprio superiore valore, rammentandogli energicamente di conservare il rispetto e mantenere le distanze. Ti cerco come l’aria. Adescamento piccante in chiave gastronomica di una... venditrice. Un lavoro, un'opera riusciti malissimo. La fata benefica, protettrice della casa che frequenta. Sopportare con rassegnazione. Sei l’azzurro del mare, dolce e amara. Nel caso opposto, presa in antipatia la famiglia irriguardosa, manifesta una seconda natura malefica e si vendica creando ogni specie di guai. Potrete andare in vacanza in questa parte del paese senza la paura di essere fraintesi con la gente locale. O: 'a museca ciappunesa, oppure: 'a museca d''a Barra. (Sophia Loren). Si veda, più in dettaglio: Fare qualcosa cu nna fúna 'ncà nna: per costrizione, contro la propria volontà . Ordine, impartito a chi fa non velate insinuazioni, solleva infamanti dubbi sulla virilità dell'interlocutore o osa addirittura dichiararla inesistente, di condurre in proprio cospetto la sorella, nella certezza assoluta che sarà lei stessa, previa diretta esperienza, a riferire dettagliatamente, testimoniare inequivocabilmente, dissipare definitivamente ogni dubbio, tutelare a spada tratta l'onore dell'offeso, facendosi personalmente e a ragion veduta mallevadrice di quanto sia grande, enorme l'abilità amatoria di chi è stato così turpemente accusato. Federica Vitolo Federica Vitolo. Dal greco Kartallon: cesta o paniere dal dorso appuntito; l'aggiunta della. Tale quindi da essere apprezzata al meglio, come si fa con un quadro, se ammirata da lontano, dalla distanza che, tenendo celati agli occhi i segni, le scalfitture del tempo, permette di apprezzare la bellezza dell'intera figura. Si dice per prendere in giro chi si dà delle arie camminando in modo troppo impettito; con le stesse parole in passato le persone del popolo si facevano beffe dei signori che portavano la. Mettersi in una situazione complicata, mettersi intenzionalmente in altrui situazioni complicate, intricate e restarne coinvolti. Poiché maggiore è il disordine, la confusione, il caos, più facile è pescare nel torbido. Essere in forte ed insanabile contrasto. non adverb [non] ˈnon + grammatica ... senza di te non posso stare senz e te nu pozz sta. Non me ne importa un fico secco! Non senza un'implicita, ma palese ed inequivocabile allusione alle non certo specchiate virtù della di lui consorte. Antica locuzione riferita forse al formaggio piccante. Il mio comportamento è ineccepibile, impeccabile. I ragazzi della ". allora: "iamm, nun te proccupà (oppure nu stà'n pnzier - non stare in pensiero) pur se me ne sto ienn nu me a scordo, iess è a vita mia, però p' piacer dicincielle c va a scola, è a sola cosa che vogl' (letto come voglio ma senza io). Risposta scherzosa o elusiva alla domanda (fatta per curiosità invadente): Che si dice? Si dice di chi, specie se avaro, diventa improvvisamente ed esageratamente generoso con tutti. Accrescere in modo esagerato il valore, la nobiltà di una persona. Una persona di scarso senso etico, spudoratamente disonesta. Come i sarti che lavorano ripetutamente con metro e gesso prima di tagliare la stoffa, prepararsi con grande, eccessiva meticolosità , indugiando in minuziosi calcoli e prove prima di decidersi ad agire. Sta' attento, bada a quello che fai, ti stai mettendo in una sistuazione difficile, rischiosa, pericolosa! Hai voglia! Che c’aggia fà si te voglie bene chiù da vita mia? Sorta di folletto benefico dotato di ampi poteri magici, protettore della casa che lo ha accolto con i dovuti riguardi. Menare (in forma corrente: menà ) gettare, lanciare. Intanto, per chi fa fatica a seguire la serie a causa del napoletano stretto, ecco 10 frasi cult. : Come la mettiamo? Il sole, così radiosamente alto nel cielo, così remotamente lontano dalle tribolazioni umane, il cui solo impegno è splendere e contemplare sempre sereno e imperturbato la creazione in tutta la sua bellezza, senza che mai giunga a lui neppure un'eco della fatica, dell'affanno del vivere, senza doversi mai dare pensiero di nulla. Ma come? Sbrighiamo senza perdere tempo la faccenda. Sento compassione per te, temo per quel che sarà di te. Ordine di tacere impartito perentoriamente a persona presuntuosa, arrogante, saccente. Scopri qui le più belle! Sigarette di contrabbando esposte nel seno o nelle calze della venditrice e prelevate, in modalità self-service, dal cliente stesso. Bum! ‘O ssaje comm fà ‘o core quann s’è annammurato? Ci vuole del cuore, del coraggio, della bella faccia tosta. Seno prosperoso. Antico modo di dire: Arrogarsi un diritto che non spetta. Mpechera. Pagamento immediato, non vendo (o lavoro) a credito. Si dice di una persona completamente stupida, stupida da ricovero (Miano era sede dell'ospedale psichiatrico del Frullone). Una casa che non gode di buona reputazione: il doppio ingresso si rivela particolarmente conveniente per il coniuge inquieto, disinvolto, dedito ad attività extraconiugali: entrare discretamente e svignarsela in tutta impunità e sicurezza non è difficile. Una persona che se la passa benissimo, che è in un ventre di vacca. Cioè ad un peperone rosso e per traslato ad un uomo rozzo e stupido. Si dice per per prendere in giro chi si gloria, senza averne alcun motivo, di aver fatto qualcosa di straordinario. Chi vuole male a questo amore prima soffre e dopo muore. Si mangiavano nelle serate invernali fritti in olio, sale ed un pizzico di peperoncino. Gamberetti del fiume Sarno, erano pescati in passato, quando le acque non erano inquinate. Detto di chi ha la sifilide, per la perdita di capelli e barba. Avere la certezza più assoluta, senza neppure l'ombra di un dubbio. Lì per lì, e si dice per lo più di pagamento. In passato mangiare carne costituiva un lusso che ci si poteva concedere assai di rado. Possa la fortuna sorriderti sempre, che tu possa avere ogni più grande felicità , ti auguro ogni bene, tutto il bene possibile! Sentir nascere, rinascere nel proprio cuore la speranza, aprirlo alla speranza. Chi vo’ male a chist’ammore prima soffre e doppe more. Vivere come riuscendo ad occultarsi agli stessi occhi di Dio: vivere facendo sì che resti un impenetrabile mistero, un enigma insondabile da dove mai, in che modo si traggano mezzi economici tali da sostenere un tenore di vita che oltrepassa ampiamente, visibilmente le proprie possibilità . Bastonare pesantemente uno sventurato sulla schiena e sulle spalle. Chi vo’ male a chist’ammore prima soffre e doppe more. Dio ne scampi! Questo piatto poteva sfamare un'intera famiglia. Taccarià : tagliuzzare. Ed anche, derisoriamente, gli olii per capelli, precursori delle, Letteralmente: «Silenzio e topo in bocca.». Tutto si è risolto per il meglio; meno male oppure benissimo, è stata la Madonna a disporre tutto per il meglio! Rivolgere una critica, muovere un rimprovero, ironizzare veicolando il messaggio attraverso un'affermazione allusiva in apparenza neutra, e tuttavia, per qualche parola in essa contenuta, messa spesso in risalto dal tono di voce, chiara quanto basta perché il destinatario ne comprenda il vero significato. Fai la pacchia. La sassaiola terminava con la resa di una delle due squadre. Sta 'ntrìdece. Far l'arte del funaio significa percorrere a ritroso la strada che porta al successo, regredire anziché progredire. La Colonna della Vicaria collocata in passato nella Piazza dei Tribunali. Si dice con ironia, di chi, risalito, arricchitosi, si dà arie da gran signore parlando in un italiano pieno di errori. Chi è perseguitato dalle altrui angherie. Cianfrusaglie, ammennicoli, cose futili, spese inutili. Un duplice guaio. Si dice quando due circostanze avverse concomitanti rendono impossibile realizzare qualcosa. Parla semplice, schietto, con naturalezza. Salsicciotto o salame poco costoso confezionato con tritumi di budella insaporiti con sale, pepe ed anici. stare verb 'stare /ˈstaː.re/ + grammatica Trovarsi in un determinato stato emotivo. San Gennaro. à successo; sta accadendo qualcosa di così sorprendente, incredibile, inaudito che bisogna (attraverso la. senz e te nu pozz sta. Andare col cavallo di San Francesco significa quindi andare a piedi. Si augura allo sventurato di presenziare ad una messa - l'ultima - in posizione orizzontale, con il ventre rivolto al soffitto del luogo di culto; vale a dire composto in rigido decubito supino all'interno di una cassa realizzata all'uopo per la solenne occasione. Citato in Arturo Palombi e Mario Santarelli. Nel gergo della malavita: guappo, uomo "di rispetto". Persona piena, colma di qualità negative. Tené 'o core int'o zucchero: Essere al culmine, nel pieno della gioia, della felicità . Far fallire un progetto, renderlo irrealizzabile, troncarlo. Due persone che si trovano d'accordo sul proprio disaccordo, entrambe restano catturate in un circolo vizioso perché fanno qualcosa di propria iniziativa senza però farla di buon grado: Giorgio non si licenzia perché teme di offendere il vescovo che non lo licenzia perché teme a sua volta di offenderlo. Si dice ai bambini, ai ragazzi (e talvolta, scherzosamente, anche agli adulti) che starnutiscono. In senso spregiativo: impiegato addetto al trattamento ed alla creazione di scartoffie. Ed anche, in passato: "un bambino troppo strettamente legato nelle face ed azzimato". Citato in Andrea Passaro e Salvatore Agnelli. La bilancia, com'è ovvio, non ha alcuna colpa dell'uso fraudolento che ne fa il venditore disonesto; l'espressione, che capovolge ironicamente i termini, è rivolta a chi vuole far ricadere sugli altri colpe che sono soltanto sue. I napoletani rinominarono scherzosamente la banca Scilla in Sciùlio (sciulià ': scivolare. Ma anche: persona fastidiosa, molesta, insistente, assillante. Spremersi le meningi, stillarsi il cervello, sottoporsi ad un faticoso lavoro mentale. Che ci posso fare se ti voglio bene più della vita mia? Asino calzato e vestito, persona di crassa ignoranza. Esclamazione che esprime meraviglia di fronte a situazioni spiacevoli, che sorprendono sgradevolmente o per esprimere un'ampia gamma di sentimenti: stupore, paura, meraviglia, insofferenza, impazienza o altri simili. Riempire, farcire, saturare, subissare qualcuno di vacue chiacchiere, di vane promesse, vantando di capacità e prospettando imprese del tutto immaginarie; sommergerlo, quindi, in un diluvio di colossali menzogne. Struggersi dal desiderio senza poterlo appagare. Citato in Antonio Altamura e Francesco D'Ascoli. Grande! "So perfettamente che tipo di persona sei, non puoi nasconderti, non me la dai a bere, non abbocco!". Questo termine ha significato duplice: ratto e donna di facili costumi. '. Coltello con lama poco tagliente o male affilato che si adoperava per prelevare dal contenitore il "sapone di piazza", sapone per il bucato di colore giallastro e consistenza pastosa. Nell'uso corrente: capriccio, sfizio, voglia che assale improvvisa ed irresistibile. Le risposte, come le domande, erano cantate. Citato in Agnese Palumbo e Maurizio Ponticello, Citato in Tammaro Mormile, Albatros Edizioni. / ". Fare qualcosa senza disporre dei necessari mezzi, ingegnarsi a farla nel modo più economico, essere in estrema povertà . Insabbiarla. Pioggia improvvisa, copiosa, a forti rovesci, diluviale. Maria Giuseppa Errico (Napoli, 1792 â Napoli, 1867). Molto meglio quindi mantenersi in ogni circostanza il più possibile calmi, sereni. Era consuetudine lavarsi il viso e le mani, appena desti, in una bacinella in cui si versavano acqua e petali di rose. Struggersi dal desiderio, desiderare ardentemente, appassionatamente a distanza. Avere appena di che vivere, solo quello che è strettamente necessario. Vajassa. San Francesco, com'è ovvio, non possedeva cavalli; i piedi erano il solo mezzo di cui disponeva per viaggiare. Che persona, che abbigliamento, che aspetto triste, pesante, cupo, funereo! Avere una capacità finissima di captare i minimi segnali, anche non sonori. Soppesare i pro e i contro. Nella vita sono molti i giorni di magra e di privazione, ben pochi quelli di abbondanza.
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